22 Marzo 2016
La crisi o la crescita?
Sembra incredibile, ma la formazione comportamentale sta tornando in voga.
L’inizio della crisi mondiale per noi si manifestò un giorno con la telefonata di un cliente per il quale avevamo progettato un bellissimo percorso di Team – building con il cooking: niente da fare, la direzione aveva bloccato qualsiasi investimento sulle risorse umane.
Era il 2008 e da allora niente fu più lo stesso nel campo della formazione. Per anni, la formazione si è ridotta a essere un adempimento da espletare, quindi in aula solo per corsi finalizzati a rispettare gli aggiornamenti formativi imposti dalle norme.
Niente in contrario a questa tipologia di formazione, ovviamente. Ben vengano gli aggiornamenti normativi soprattutto quelli finalizzati a rendere più trasparente il rapporto con la clientela, a proteggere il consumatore, a preservare la salute dei lavoratori, a salvaguardare il cliente.
Ma la crescita della persona? Quei bei percorsi formativi per lo sviluppo delle competenze? Per molto tempo investire sulle risorse umane non era più essenziale: le organizzazioni avevano altre priorità, altre problematiche, altre incombenze a cui pensare.
Fortunatamente, da un po’ di tempo stiamo assistendo a un’inversione di tendenza, il vento ha cambiato direzione. E’ iniziato con un soffio leggero, quasi impercettibile, e ora sempre più clienti ci stanno chiedendo supporto per organizzare nuovamente percorsi di team building, sviluppo delle competenze o anche semplici corsi di comunicazione e tecniche di vendita o leadership.
Sembra quasi che si stiano risvegliando tutti insieme dal torpore in cui la crisi li aveva relegati; questo non sarà certamente il segnale che la crisi è finita, ma è quanto meno un cambiamento di rotta, uno stimolo positivo.
Viene spontaneo domandarci: ma la crisi sta finendo perché abbiamo nuovamente investito sulle persone? Oppure: la crisi sta finendo, quindi ci sono risorse da destinare allo sviluppo piuttosto che all’emergenza?
Ricominciare a investire sulla crescita dei collaboratori vuol dire riiniziare a sperare nelle persone, tornare a credere nel futuro: il capitale umano è la fonte primaria del vantaggio competitivo delle imprese e la formazione è la chiave per avere risorse motivate e preparate ad affrontare le sfide che il mercato propone.
La formazione – noi diciamo sempre – non fa miracoli. E chi li promette mente sapendo di mentire. Ma un bravo formatore deve essere in grado di instillare una scintilla che poi nel tempo diventa fiammella e poi fiamma.
Un bravo formatore deve essere in grado di suscitare emozioni perché é attraverso le emozioni che riusciamo a conoscere noi stessi, e migliorarci.
Noi è così che operiamo: puntiamo sulla persona, ci impegniamo a sradicare vecchi schemi mentali per far sorgere un dubbio, una curiosità, la voglia di mettersi in discussione e provare un comportamento nuovo o un approccio diverso.
In questo clima, con questa consapevolezza, ciascuno troverà la sua strada per evolversi ed i risultati saranno a beneficio di tutta la comunità.
“La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita,
ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e vi infonda
l’impulso della ricerca e un amore ardente per la verità”.
Plutarco