18 Aprile 2017

Fondi per i confidi: cosa, come e quando

Fondi per i confidi: cosa, come e quando

A fronte di dati che raccontano come tra il dicembre 2010 e il settembre 2016 il volume dei prestiti alle imprese non finanziarie si è ridotto da 861.508 a 643.463 milioni di euro (-25,3%) con un valore negativo soprattutto per le PMI, appare come una boccata d’ossigeno la misura patrimoniale pensata per il Confidi. Nel corso di un incontro tenutosi recentemente in particolare i rappresentanti dell’Agenzia per la coesione territoriale, partendo da uno studio di Banca d’Italia, ha mostrato l’evidente  componente della minor crescita del credito delle microimprese non spiegata dagli indicatori inclusi nelle regressioni che potrebbe riflettere una minore propensione delle banche a finanziare clientela di piccola dimensione a causa della maggiore incidenza dei costi fissi oppure le difficoltà ad adattare i metodi di valutazione del merito di credito basati sull’informazione qualitativa ai rilevanti cambiamenti tecnologici e regolamentari in corso. ecco dunque che può essere utile la misura in oggetto pensata proprio per  favorire i processi di crescita dimensionale e di rafforzamento della solidità patrimoniale dei confidi sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, dei confidi che realizzano operazioni di fusione finalizzate all’iscrizione nell’albo degli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia, dei confidi che abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa, dei confidi aderenti i quali, nel loro complesso, abbiano erogato garanzie in misura pari ad almeno euro 150.000.000, il MISE unitamente al MEF ha istituito un apposito e distinto fondo rischi da utilizzare per concedere nuove garanzie pubbliche alle PMI associate, operanti in tutti i settori di attività economica su tutto il territorio nazionale, le cui modalità e termini di accesso sono contenute nel  decreto direttoriale 23 marzo 2017. A tal fine sono stati stanziati 225 milioni di euro, incrementabili da eventuali risorse messe a disposizione da Regioni o da altri enti pubblici oppure derivanti dalla programmazione comunitaria 2014-2020.

Nello specifico la misura consiste nella possibilità di ricevere  un contributo finalizzato alla costituzione di un fondo rischi per i confidi richiedenti. L’importo del contributo è variabile in funzione dell’ammontare delle garanzie in essere, del capitale sociale e del grado di efficienza della gestione operativa del richiedente, determinato sulla base dei valori desumibili dal bilancio. 
I confidi beneficiari potranno utilizzare il fondo rischi per la concessione di garanzie pubbliche alle PMI associate entro il 31 dicembre del settimo anno successivo alla data del decreto di concessione.

 Come fare per beneficiarne?

E’ necessario che il CONFIDI compili la domanda d’accesso e il modulo antimafia ( si tratta di una autodichiarazione che non necessita dell’autenticazione della firma da parte di pubblico ufficiale) e invii la documentazione dalle ore 10.00 del 2 maggio 2017 e fino all’esaurimento delle risorse o comunque fino alle ore 24.00 del 31 dicembre 2018. 
E’ richiesto ai confidi il possesso di una casella di PEC attiva e la sua registrazione nel Registro delle imprese.