25 Giugno 2021

NFT, Non-fungible Token: nuova alternativa di investimento de-correlato
Hanno registrato interesse negli ultimi tempi gli NFT, Non-Fungible Token; un “token crittografico” che rappresenta qualcosa di unico; i “gettoni non fungibili” non intercambiabili, ma scambiabili con un loro prezzo/valore specifico. Un’alternativa al successo delle criptovalute
Una caratteristica che è in contrasto con la peculiarità di queste ultime e di molti altri token di rete o di utilità, per loro stessa natura fungibili. Da qui l’interesse che suscitano e ci inducono a rivalutare il concetto di asset intangibile ampliandone il contesto. Emerge una classificazione in merito alla rappresentatività di ciò che identifica il sottostante che ne giustifica la virtuale esistenza. Le due soluzioni relative alla fungibilità riproducono quella piena della moneta e dei titoli di massa (frazioni di emissioni obbligazionarie ed azionarie) e la natura non fungibile degli stessi titoli di massa emessi da emittenti diversi il cui scambio è caratterizzato da una ricerca del valore intrinseco.
A fronte di questa lettura, sorgono consuete perplessità in merito alla potenziale bolla “finanziaria” che potrebbe sorgere e al forte disallineamento informativo che caratterizza questa come molte altre innovazioni proposte al mercato.
I token non fungibili vengono utilizzati per creare scarsità digitale verificabile, proprietà digitale e/o possibilità di interoperabilità delle risorse su più piattaforme.
Come in altri contesti, un’innovazione interessante è rappresentata dal controllo delle risorse contenute nel token, che è gestito dall’utente e non dall’emittente o da una sua parallela organizzazione. Ciò è il contenuto della natura peer-to-peer che ci obbliga a riconsiderare il ruolo della intermediazione, elemento costoso e potenzialmente superabile in molti rapporti. L’intermediazione conserva il suo ruolo se offre un servizio di valore, non se è solo una riserva di operatività, protetta dalla normativa e dalla consuetudine e generatrice di un costo che condiziona prezzi finali fortemente riducibili.
Il NFT è pertanto un contenitore disponibile per un bene di qualsiasi natura, fisica e non, che consente di proteggerlo, identificarlo e rendere tutto ciò opponibile a terzi. Questi elementi ne favoriscono la determinazione di un valore che, tuttavia non costituisce una certezza se non all’atto della transazione fra le due parti consenzienti.
Lo stadio dell’innovazione è ancora iniziale e, soprattutto, condizionato dallo scenario attuale. La resilienza della nuova offerta dovrà essere verificata in condizioni dei mercati tradizionali più distese. Ulteriormente, saranno inevitabili forme di regolamentazione, tutela verso abusi delle opportunità ed individuazione corretta dei destinatari finali migliori target possibili dell’offerta di queste soluzioni.
GIUSEPPE G. SANTORSOLA
Professore Ordinario di Asset Management,
Corporate Finance e Corporate & Investment Banking.
Università Parthenope di Napoli