21 Aprile 2016

Ludopatia: la normativa nazionale
A fronte della portata sempre più ampia del fenomeno ludopatia, può dirsi che le azioni di contrasto e soprattutto di prevenzione hanno cominciato, seppur in ritardo, a muovere i primi passi, con interventi normativi più organici in materia di giochi, come il decreto legge n. 158/2012 (c.d. decreto Balduzzi), convertito nella legge n. 189/2012, che ha previsto specifiche prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia. Nell’ambito delle proprie competenze, la maggior parte delle Regioni, accanto alle misure contenute nei piani sanitari, ha approvato specifici provvedimenti volti non solo a regolamentare il settore ma a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco.
Ancora più recentemente è intervenuta la Legge di Stabilità 2016 che, al comma 938, sempre in tema di lotta, prevenzione e contrasto alla ludopatia, procede ad elencare una serie di limitazioni all’esercizio dell’attività del gioco, in particolare in relazione al divieto di pubblicità:
- che incoraggi il gioco eccessivo o incontrollato;
- che neghi che il gioco possa comportare dei rischi;
- che ometta di rendere esplicite le modalità e le condizioni per la fruizione di incentivi o bonus;
- che presenti o suggerisca che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali, ovvero che costituisca una fonte di guadagno o di sostentamento alternativa al lavoro, piuttosto che una semplice forma di intrattenimento e di divertimento;
- che induca a ritenere che l’esperienza, la competenza o l’abilità del giocatore permetta di ridurre o eliminare l’incertezza della vincita o consenta di vincere sistematicamente;
- che si rivolga o faccia riferimento, anche indiretto, ai minori e rappresenti questi ultimi, ovvero soggetti che appaiano evidentemente tali, intenti al gioco;
- che utilizzi segni, disegni, personaggi e persone, direttamente e primariamente legati ai minori, che possano generare un diretto interesse su di loro;
- che induca a ritenere che il gioco contribuisca ad accrescere la propria autostima, considerazione sociale e successo interpersonale;
- che rappresenti l’astensione dal gioco come un valore negativo;
- che induca a confondere la facilità del gioco con la facilità della vincita;
- che contenga dichiarazioni infondate sulla possibilità di vincita o sul rendimento che i giocatori possono aspettarsi di ottenere dal gioco;
- che faccia riferimento a servizi di credito al consumo immediatamente utilizzabili ai fini del gioco.