04 Maggio 2016
Il Welfare Mix ed il nuovo consulente assicurativo
Il Welfare State cioè quel complesso di norme con il quale lo Stato cerca di eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini, aiutando in particolar modo i ceti meno abbienti è in piena riorganizzazione in tutti i paesi occidentali.
Tale riorganizzazione o ricalibratura è dovuta a diversi fattori tra cui il più importante è quelli demografico. Infatti a causa dell’invecchiamento della popolazione due voci di spesa del Welfare pensioni e sanità tendono a crescere sino ad assorbire quasi il 90% della spesa sociale complessiva. La tabella qui sotto mostra che le voci vecchiaia e superstiti più assistenza sanitaria rappresentano il 24,9% del pil sul totale del 29% di spesa complesssiva destinata al Welfare.
La ricalibratura si rende pertanto necessaria sia perché non è possibile aumentare la spesa complessiva che è quasi il 30% del Pil e sia perché abbiamo i vincoli posti dalla UE e dal nostro elevato debito pubblico.
Per dare spazio quindi alle politiche per ridurre l’emarginazione sociale, per il sostegno alle famiglie in difficoltà, per sostenere gli anziani non autosufficienti, per dare una casa a prezzi accessibili alle giovani coppie, per dare asili nido e sostegno alle mamme lo Stato dovrà sempre più rimodulare la spesa sociale al suo interno riducendo la spesa per pensioni e sanità.
Lo scenario su descritto comporterà, in estrema sintesi, il trasferimento di una parte dei costi tipici del welfare come pensioni, sanità , spese per non autosufficienza, futuro dei figli sulle famiglie e sulle imprese.
Questo processo significa passare dall’attuale Welfare al così detto Welfare mix o Welfare integrato cioè un Welfare in cui insieme allo Stato intervengono come co-protagonisti ed attori significativi “di sistema” il Mercato ( Imprese, Compagnie assicurative) , le Famiglie ed il cosi detto Terzo settore.
Il quadrilatero costituito da Stato, famiglia, mercato del lavoro e mondo associativo è denominato «diamante del welfare». Il sistema di relazioni formali e informali fra le quattro punte del diamante è a sua volta denominato welfare mix.
Scrivono Ugo Asoli e Costanzo Ranci nel loro “il Welfare mix in Europa” Carocci 2003:
“Chiuso in un cassetto il dibattito sulla crisi del Welfare l’attenzione dei policy makers e degli studiosi è ormai concentrata nei paesi industrializzati nella costruzione di nuovi assetti delle politiche sociali cha sappiano affrontare le grandi sfide del nuovo secolo. Invecchiamento della popolazione, instabilità crescente e variabilità estrema dei nuclei di convivenza, precarizzazione del mercato del lavoro, rapida obsolescenza dei saperi e contenuti professionali, immigrazione massiccia ed inarrestabile dai “sud” del mondo, degrado ambientale, diffusione del disagio nelle aree della “normalità”.
“Caduta ormai l’illusione che il vecchio stato possa farsi carico da solo delle questioni sociali, si sta sperimentando un nuovo “motore”, almeno nella gran parte dei paesi dell’Europa occidentale, nel centro e nel nord, che sappia coniugare efficienza della gestione con efficacia dei risultati, basandosi su una collaborazione spinta fra le sue grandi quattro componenti: pubblico, privato commerciale, privato senza fini di lucro (settore) e circuito familiare-parentale”
Le compagnie assicurative si stanno attrezzando per questa svolta epocale infatti come si può vedere dai loro siti internet propongono una serie di prodotti sotto la voce Welfare. L’anello debole della catena è nella distribuzione che non è ancora pronta a questo salto sia da un punto di vista culturale che da un punto di vista tecnico-organizzativo. Da tutto ciò emerge la necessità di formare la figura di un “Consulente assicurativo specializzato in prodotti assicurativi di welfare integrato”. Un consulente che aiuti le famiglie a valutare i bisogno a scegliere i prodotti adeguati ed a fare ina corretta pianificazione finanziario assicurativa della famiglia.