11 Gennaio 2021

I CRITERI ESG E LA SOSTENIBILITA’ IN AMBITO FINANZIARIO

I CRITERI ESG E LA SOSTENIBILITA’ IN AMBITO FINANZIARIO

Per valutare il profilo di rischio/rendimento degli investimenti, è sempre più comune che vengano prese in considerazione anche le performance rispetto ai cosiddetti criteri ESG.
L’acronimo ESG, che significa Environmental, Social e Governance (ambiente, sociale e governance), racchiude una serie di elementi di valutazione utilizzati nel settore finanziario per giudicare la sostenibilità degli investimenti, in un’ottica di valutazione complessiva di un’impresa che va oltre i risultati prettamente economici.
Fanno riferimento all’impatto ambientale parametri come le emissioni di anidride carbonica, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali, l’attenzione al cambiamento climatico, alla crescita della popolazione, alla biodiversità.
Nell’ambito del sociale rientrano invece il rispetto dei diritti umani, le condizioni di lavoro, ad esempio l’impiego di lavoro minorile nella produzione, e l’attenzione all’uguaglianza e all’inclusione nel trattamento delle persone.
Nella sfera governance rientrano la presenza di consiglieri indipendenti, politiche di diversità (di genere, etnica, ecc.) nella composizione degli Organi Apicali della società, remunerazione del top management collegata a obiettivi di sostenibilità.
I rating ESG vengono elaborati da agenzie specializzate nella raccolta e nell’analisi di dati sugli aspetti di sostenibilità dell’attività delle imprese raccolti da varie fonti, interne e esterne: informazioni pubbliche, documenti aziendali, dati di autorità di vigilanza, associazioni di categoria, sindacati, ONG.
L’attenzione delle Istituzioni pubbliche e delle Autorità di vigilanza europee sul fronte ESG è sempre più elevata soprattutto a seguito degli accordi di Parigi del 2015, formalmente ratificati dall’Unione Europea nel 2016. A inizio dicembre 2020 la Commissione Europea ha pubblicato i primi due Regolamenti attuativi del “Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile”, una roadmap definita nel marzo 2018 dalla Commissione stessa sugli obiettivi da raggiungere in termini di finanza sostenibile.
Inoltre, sono stati pubblicati il regolamento sui benchmark climatici (luglio 2020) e il regolamento sulla disclosure ESG (dicembre 2019) per investitori istituzionali e consulenti finanziari.
Il regolamento sui benchmark stabilisce norme armonizzate per l’introduzione di benchmark di transizione climatica (“Climate Transition Benchmark- CTB”) e benchmark allineati all’Accordo di Parigi (“Paris-aligned Benchmark-PAB”) e introduce l’obbligo di disclosure sui temi di sostenibilità per tutte le società emittenti indici di riferimento.
L’attenzione è alta anche da parte degli investitori nel processo decisionale relativo alla gestione del proprio portafoglio: questo è quanto emerge dall’indagine commissionata da BNP Paribas ”Quanto sono importanti i criteri ESG per gli investitori nel post-Covid-19?”
Lo studio in questione ha dimostrato che l’81% degli intervistati tiene già conto delle considerazioni ESG nella gestione del proprio portafoglio, mentre il 16% prevede di farlo entro l’anno. La principale ragione addotta è l’impatto positivo che gli elementi sociali hanno sulle performance di investimento a lungo termine e sulla gestione del rischio.
L’importanza di tutti e tre i fattori ESG è aumentata dall’inizio della crisi pandemica, ma per quanto riguarda le considerazioni sociali, il 70% degli investitori prevede che diventeranno estremamente o molto importanti in chiave prospettica. Le ragioni che determinano questa propensione, sono aspettative di rendimenti più elevati e di rischi più bassi, legati a una tipologia di investimenti solida e meno speculativa.
Proprio perché tanto gli investitori quanto le Autorità di Vigilanza sono sempre più attenti al rapporto di lungo termine tra i fattori ESG (ambientale, sociale e di governance) e la creazione di valore per gli azionisti, le aziende e anche gli intermediari bancari e finanziari dovranno essere in grado di riformulare le loro strategie di business nel prossimo futuro.
La fiducia degli investitori e la reputazione delle aziende stesse, infatti, dipenderanno sempre di più dalla percezione che queste sono in grado di trasmettere, in termini di comportamento verso dipendenti, fornitori società civile in generale e verso l’ambiente.

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