11 Ottobre 2016

Barometro domanda imprese I semestre 2016

Barometro domanda imprese I semestre 2016

Il I trimestre del 2016 ha fatto registrare un nuovo incremento, pari al +5,8%, del numero delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, nell’aggregato di Imprese individuali e Società di capitali, agli istituti di credito. La performance positiva del trimestre porta a +5,5% la variazione complessiva dall’inizio dell’anno rispetto al corrispondente periodo del 2015.

In parallelo è tornato a crescere in modo significativo anche l’importo medio richiesto, che nel I semestre si è attestato a 79.408 Euro, +14,6% rispetto all’anno precedente.

Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF sulle domande di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese, elaborate sulla base del patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 8 milioni attribuite a utenti business, e che consente di fotografare in modo estremamente puntuale e tempestivo la dinamica in corso.

La tabella seguente presenta la variazione nel semestre appena concluso, ponderata a parità di giorni lavorativi, a confronto con il corrispondente periodo degli anni precedenti. È evidente come la dinamica positiva non si sia mai interrotta, a conferma del fatto che le imprese italiane non hanno mai smesso di rivolgersi agli istituti di credito in questi anni.

Richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti delle imprese nel I semestre 2016

 Entrando maggiormente nel dettaglio, l’analisi condotta da CRIF distingue l’andamento del numero di richieste da parte di Imprese Individuali e Società capitali. Il positivo risultato dei primi 6 mesi dell’anno in corso è stato determinato primariamente dalla crescita delle domande presentate dalle Società di capitali, che hanno fatto registrare un incremento del +7,1% rispetto al corrispondente periodo 2015. Relativamente alle Imprese individuali, invece, il dato aggregato relativo ai primi sei mesi dell’anno si è fermato a un più contenuto +3,2% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno precedente.


L’andamento dell’importo medio

Dato altrettanto significativo che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF è rappresentato dalla crescita dell’importo medio richiesto. Nei primi 6 mesi del 2016, infatti, nell’aggregato di imprese individuali e società si è attestato a 79.408 Euro contro i 69.272 Euro (+14,6%) del corrispondente periodo 2015. Se però si fa riferimento al dato del solo II trimestre dell’anno in corso va sottolineato come l’importo medio complessivo sia risultato pari addirittura a 81.977 Euro, ben superiore al dato del I trimestre dell’anno, quando si era fermato a 76.899 Euro.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, nei primi sei mesi del 2016, le Imprese individuali si sono caratterizzate per un atteggiamento prudente anche relativamente all’importo medio richiesto, pari a 34.265 Euro, con un incremento solo del +2,4% rispetto al corrispondente periodo 2015. Al contrario le Società di capitale, rispetto ai primi sei mesi del 2015, hanno fatto registrare una crescita decisamente più sostenuta (+16,5%) per un importo medio richiesto pari a 110.070 Euro.

Relativamente alla distribuzione per classi di importo, dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF emerge anche come la fascia al di sotto dei 5.000 Euro continui ad assorbire quasi un terzo del totale (il 31,5%, per la precisione) in virtù del peso preponderante delle richieste effettuate da imprese di piccola e piccolissima dimensione. Rispetto al 2015 crescono, invece, la classe compresa tra 20 e 50.000 Euro richiesti e quella superiore ai 50.000 Euro.

“Il dato relativo ai primi sei mesi dell’anno in corso ha confermato il trend positivo delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane. Il fatto che al contempo sia cresciuto anche l’importo medio dei finanziamenti richiesti, fornisce una ulteriore conferma del recupero della fiducia delle imprese verso il futuro, accompagnata da una ritrovata propensione agli investimenti – spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. In particolare va segnalato l’irrobustimento della dinamica per le società di capitale, che stanno avvertendo in modo più deciso le prospettive di ripresa dopo anni estremamente difficili. L’atteggiamento delle imprese individuali, spesso più fragili e maggiormente ancorate all’andamento dei consumi interni, sembra invece ancora condizionato da una perdurante prudenza”.