01 Ottobre 2020

Antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo: cosa bolle in pentola

Antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo: cosa bolle in pentola

Il Parlamento Europeo adotta la nuova roadmap della Commissione Europea per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

Tolleranza zero della Commissione Europea sul riciclaggio di denaro e sul finanziamento del terrorismo. L’Unione Europea si accorge, finalmente, che è indietro sul contrasto al riciclaggio: disapplicazione delle Direttive, normative nazionali estremamente diverse e mai applicate, intermediari finanziari e autorità nazionali che non rispettano le norme AML/CFT, mancanza di visione d’insieme … tutto questo rende debole e inefficiente la lotta e il contrasto della criminalità, che diventa ogni giorno più ingegnosa nello sfruttare le lacune e i punti deboli del sistema.
Rafforzamento e potenziamento delle misure che dovranno essere adottate per contrastare i fenomeni del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo: sembra andare in questa direzione il Piano di Azione della Commissione adottato dal Parlamento Europeo con Risoluzione del 10 Luglio 2020. Il Piano si fonda su sei pilastri che garantiranno non solo l’armonizzazione delle norme europee in materia ma anche il consolidamento dei rapporti tra le istituzioni europee e gli Stati membri.
La Commissione vorrebbe creare un sistema AML/CFT integrato dell’UE sulla base di una valutazione di impatto approfondita che tenga conto anche dell’incidenza sui diritti fondamentali dei cittadini europei. Come già avvenuto per il GDPR si vorrebbe passare da un sistema fatto di Direttive, che attualmente crea mancanza di uniformità nell’applicazione della disciplina, ad uno basato sull’adozione di un Regolamento unico, che sia di immediata e diretta applicazione nell’Unione e su un organismo di vigilanza a livello dell’UE che operi in stretta cooperazione con le autorità nazionali competenti allo scopo di garantire una vigilanza di elevata qualità e coerenza all’interno del mercato unico. A ciò dovrebbe aggiungersi l’istituzione di un meccanismo che consenta alle Unità di Informazione Finanziaria nazionali di coordinarsi, al fine di migliorarne l’efficacia e procedere all’interconnessione dei registri nazionali centralizzati dei conti bancari, consentendo un accesso transfrontaliero più veloce alle informazioni sui conti bancari.
Bruxelles intende raggiungere gli obiettivi del Piano d’Azione che si basa su sei pilastri:

  1. garantire l’effettiva attuazione del quadro esistente dell’UE in materia AML/CFT;
  2. istituire un Regolamento unico dell’UE in materia AML/CFT;
  3. realizzare, a livello UE, una vigilanza unica per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo;
  4. cooperazione tra le UIF dei singoli Stati nazionali;
  5. scambio di informazioni a livello dell’Unione Europea;
  6. rafforzare la dimensione internazionale del quadro in materia AML/CFT.

Insomma, la nuova roadmap approvata dal Parlamento Europeo risulta ambiziosa e determinata a modificare l’attuale sistema di controllo che risulta frazionato e distribuito tra i singoli Paesi membri. Occorre creare un insieme di regole comuni, un corpus normativo unico con un’autorità unica che supervisioni l’intero sistema e che abbia come obiettivo finale quello di proteggere meglio l’integrità del sistema finanziario dell’Eurozona, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo caratterizzato da un forte incremento di reati correlati alla COVID-19 quali frodi, crimini informatici, deviazione di fondi pubblici europei, che stanno generando nuove fonti di proventi per i criminali, come attestato dal GAFI nel maggio 2020.

 

RES Legal & Consulting